CERVELLI IN FUGA

venerdì, dicembre 15, 2006

Casa dolce casa


Ogni volta che torno a Pineto mi figuro mentalmente tutto ciò che accadrà.
Il viaggio Giglie-Pineto durante il quale mia madre elenca tutto ciò che faremo amorevolmente insieme(alla fine del mio soggiorno non sarà neanche un terzo di quello che aveva pensato)e l’ormai celeberrima domanda sulla mia linea e sulla dieta che dovrei seguire.
Parcheggiata l’auto vengo accolta da Maria Pia(vicina di casa e chi la conosce può capire)con un “Iiiirèèè,sei tornata?e mo quanto ti stai?”..baci…abbracci…sono alla porta…apro e trovo mio padre seduto all’angolo della poltrona che legge uno dei tanti libri…baci …abbracci…si passa al giro turistico della casa ,in cui mia madre mi presenta tutte le novità in fatto di arredamento apportate alla casa.. bello….bello…siamo alla cena,durante la quale mio padre mi sfranta i maroni con il solito discorso:”stai bene,sai che ti ci vuole a te?dobbiamo andare a correre insieme,cominciamo piano piano,vedrai…una volta che ti ci abitui…sì sì…adesso che mi passa il mal di schiena”(a turno,ogni volta che torno,uno dei miei genitori ha la schiena bloccata).Al mattino poi vengo svegliata,ingiustamente,da mio padre che mi saluta prima di uscire di casa e da mia mamma che si sintonizza a tutto volume su radio dj…colazione tristissima…mio padre che mi propone di andare a vedere un film e poi ci ripensa dopo qualche ora….eh sì…sono proprio tornata a casa!!

martedì, dicembre 12, 2006

Il presepe degli orrori

Jingle bells...

Ah cari amici... adesso si che è natale... e non lo dico perchè milano si è improvvisamente riempita di addobbi sfarzosi in pieno stile glamour.. no no..

E' ufficilamente Natale perchè in giro riusonano ovunque le musichette natalizie...

Gli zampognari partiti da ogni dove vengono a svernare qui da noi e ovviamente anche i nostri maroni vengono sfranti a ritmo di jingle bells.. alla fine esasperato finisci anche per far loro delle offerte purchè si spostino da qualche altra parte..

Tuttavia non sono gli zampognari i miei preferiti.. al primo posto della classifica degli imbecilli ci sono quelli che cantano le canzoni in inglese senza sapere una sola parola... Ui Uisciu a Merry Crismasss... Ooooo Livin Old The Uaiiiitttt Crismassss...
Ma santissima miseria, ci sono centomila canzoni in italiano cantate quelle no?!
No.. imperterriti cantano a squarciagola frasi senza senso, tanto è natale.. tutto è concesso.. siamo tutti più buoni...

Anche io che in piena demenza natalizia ho messo il cappello da babbo natale luminoso con su scritto Auguri e ci sono andato in giro per Milano l'8 dicembre...

E tra tutti questi Gingol bell Gingol bell non posso non menzionare le carissime bancarelle che vendono i salumi.. le adoro.. e si perchè è sempre un bello spettacolo vedere cinghiali, cervi e altre povere bestiole impagliate ed esposteste con tanto orgoglio..

Cose tanto orride non le ho mai viste.. specialmente quelli che mettono tra le corna del cervo o sul muso del cinghiale file di salsicce a mo di pashmina..
Che dire anche loro sono fashion victim.. più victim che fashion...

Ma qui da me hanno superato il limite.. non mi riferisco agli altoparlanti che hanno messo per tutte le vie e che dalla mattina alla sera suonano musichette natalizie, alla fine fa allegria.. ma al bellissimo presepe di piazza confalonieri... vi allego una foto... perchè una cosa tanto orrida io non l'ho mai vista.. Maria è monca e ha la faccia da fattona.. senza contare l'abito... e Giuseppe con il ciuffo biondo e il crestino?!Sembra Mirko di kiss me licia..
Che dire... Io inizio a raccogliere le firme affinchè sia considerata l'ottava meraviglia del mondo...

Gingol bell... gingol be.. gingol oll de ueiiiiii....

venerdì, dicembre 01, 2006

Pensiero In Fuga #3

Amico mio, io non sono ciò che sembro. L'apparenza è solamente un abito che indosso - un abito intessuto di sollecitudine che protegge me dal tuo interrogare e te dalla mia noncuranza.

L'IO che è in me, amico, abita nella casa del silenzio, e la rimarrà sempre, inavvertito, inaccessibile.
Non voglio che tu creda a ciò che dico o presti fede a ciò che faccio - poichè le mie parole non sono altro che i tuoi stessi pensieri in suono, e le mie azioni le tue speranze in atto.

Quando tu dici "il vento soffia verso oriente", io dico "si, soffia verso oriente"; perchè non voglio che tu sappia che il mio spirito non indugia sul vento ma sul mare.
Non puoi comprendere i miei pensieri che veleggiano sul mare, nè voglio che tu li comprenda. Da solo intento rimanere in mare.

Quando da te è giorno, amico mio, da me è notte; ma anche allora io parlo del mezzogiorno che danza sulle alture e dell'ombra di viola che si insinua lungo la valle; poichè tu non puoi udire i canti della mia oscurità nè veder battere le mie ali contro le stelle - e io sono lieto che tu non veda e non oda. Da solo intendo rimanere nella notte.

Quando tu ascendi al tuo Paradiso io discendo nel mio Inferno - anche allora tu mi chiami attraverso l'abisso invalicabile "compagno mio! compagno!", e io di rimando ti chiamo "compagno!, compagno mio!" - poichè non voglio che tu veda il mio Inferno.
Le fiamme brucerebbero la tua vista e il fumo riempirebbe le tue narici. Io amo troppo il mio Inferno per fartelo visitare. Da solo intendo rimanere nell'Inferno.

Amico mio, tu non sei amico mio, ma come farti comprendere? La mia strada non è la tua strada, eppure camminiamo insieme, mano nella mano.